Giorgia
Caro diario,
è da un po’ che non ti parlo e così ho pensato di scriverti per raccontarti gli ultimi avvenimenti.
Manca poco alla fine della scuola, questa, in teoria, dovrebbe essere una bella informazione per tutti i ragazzi che ormai, con ansia, aspettano il momento in cui l’ultima campanella dell’ultima ora dell’ultimo giorno suoni. Ma non per noi di terza media, o almeno non per me, perché quando quella campanella suonerà segnerà l’inizio del calvario verso gli esami. Gli esami ormai sono il cardine su cui ruotano la maggior parte dei discorsi.
Insieme agli esami, fin dal primo giorno di scuola, si parlava molto della gita a Torino. C’è voluta una grande organizzazione per questa gita ma, alla fine, i giorni 8/9/10 aprile siamo riusciti ad andarci.
Torino è una città magnifica, è il prototipo di città che ogni persona che vive in mezzo alle montagne, in un piccolo paesino, immagina quando pensa ad una città. Strade larghe, continuo via-vai, palazzi storici, imponenti edifici, fast-food e grandi piazze. Più o meno era questo che pensavo di incontrare una volta arrivata e, alla fine, le mie supposizioni erano giuste. Nei tre giorni che abbiamo trascorso a Torino sono state tante le cose che abbiamo visto ma, purtroppo, altrettante quelle che non siamo riusciti ad approfondire per mancanza di tempo e per il costo che sarebbe cresciuto troppo.
Il posto dove abbiamo soggiornato si chiama “Oasi di Cavoretto” e si trova a circa mezz’oretta dal centro. E’ un edificio molto spazioso, è situato su una collina e intorno ha un grazioso giardinetto. Il pranzo l’abbiamo mangiato lì ed era delizioso. Sempre in questo posto abbiamo fatto due incontri con il gruppo Abele, un’associazione che si occupa dei senzatetto e di chi cerca di integrarsi al meglio con il resto della società.
Il primo giorno, dopo aver concluso uno dei due incontri, siamo andati al laboratorio di cartoni animati “Lastrego & Testa Multimedia” dove Cristina Lastrego e Francesco Testa ci hanno spiegato i vari passaggi che servono per creare un cartone animato. Dopo questa bella esperienza ci siamo spostati in Piazza Castello, una delle piazze principali dove di affaccia il palazzo reale e lì abbiamo aspettato l’arrivo del cugino del prof. che ci ha portato in un fast food di prodotti piemontesi. Prima di mangiare abbiamo aspettato un po’, ma ne è valsa la pena, perché ci è arrivato un panino spettacolare con dentro un hamburger gigante e per accompagnarlo c’era una vaschetta che abbondava le patatine fritte. Dopo aver mangiato di gusto ci siamo diretti verso la fermata dell’autobus pubblico e siamo ritornati all’oasi. Eravamo abbastanza stanchi, ma siamo lo stesso riusciti a far dannare i prof. perché girovagavamo nelle camere degli altri.
Il giorno successivo, dopo aver fatto colazione, siamo rimasti all’Oasi per partecipare al secondo incontro con il Gruppo Abele, che si basava sul ragionare sulla differenza che c’è tra le persone nella nostra piramide sociale. Abbiamo fatto diverse attività e così la mattinata è volata. Dopo aver recuperato le energie con un delizioso pranzetto ci aspettava un pomeriggio all’insegna della cultura storica della città. Con la guida, difatti, abbiamo visitato il Palazzo Reale ed altri palazzi lì vicino. Anche il pomeriggio è passato veloce e la serata è proseguita in pizzeria. Solo a ripensare alla pizza che ho mangiato quella sera mi viene l’acquolina in bocca. Dopo esserci abbuffati è venuta l’ora di tornare in albergo. Anche la seconda notte è stata come la prima, ma i prof, che forse erano rassegnati, ci hanno lasciati abbastanza liberi.
Il giorno dopo avevamo solo la mattina e l’abbiamo passata al Museo Egizio, che è appena stato restaurato e quindi è tutto molto coinvolgente.
Per chiudere in bellezza la gita abbiamo fatto una veloce visita al Municipio. Sono state tre splendide giornate passate con delle persone molto simpatiche e amichevoli. Ecco caro diario, spero che così basti.
Spero di riscriverti presto,
ciao Giorgia